La Regione Veneto ha approvato il progetto di variante della strada regionale 10, ossia la ex statale padana inferiore (ora sovraccaricata da un intenso traffico che attraversa città e paesi) e lo ha presentato agli enti locali. La nuova via a scorrimento veloce sarà lunga poco più di 25 km e collegherà Carceri d’Este nel padovano con Legnago. Inizialmente era stata contattata l’Anas per la realizzazione del progetto, ma l’ente statale non ha a disposizione i fondi necessari e allora sarà incaricata la regione, la quale ha deciso che per ottenere i finanziamenti la nuova variante sarà trasformata in un’arteria a pedaggio.
Niente da eccepire se non fosse per un particolare tutt’altro che irrilevante: la nuova regionale ha una sola carreggiata con due corsie di marcia in tutto, larga 10,5 metri (quindi una strada di categoria C1), non avrà intersezioni a raso, ma solo dieci svincoli di collegamento alla rete stradale esistente e 11 tra cavalcavia e sottopassi. Le simulazioni calcolano in 15.000 veicoli al giorno il volume medio di traffico, il 15% del quale pesante.
Gli automobilisti che percorreranno questa strada avranno come unica certezza solo quella di pagare il pedaggio, ma non la sicurezza di viaggiare comodi e spediti, perché basteranno un Tir o un furgone che procedano a velocità ridotta per non avere la possibilità di sorpassarlo se il traffico non lo consente. Pagare il pedaggio per viaggiare incolonnati dietro a un furgoncino a 60 all’ora, sembrerebbe una cosa assurda, invece rischia di diventare realtà. Costruire un’arteria con queste caratteristiche, le quali non garantiscono sicurezza e scorrevolezza, costringendo gli automobilisti a pagare il pedaggio, significherebbe aumentare il senso di frustrazione di chi è costretto a muoversi in auto. Ci si augura che la Regione Veneto ponga delle modifiche al progetto.