Avete mai visto su un autobus un cartello con scritto “controllore a bordo”, oppure vicino a un divieto di sosta un altro con l’avvertimento “vigile urbano in azione il giorno X”? Credo di no ed è facile capirne la ragione. Se così fosse, prenderei solo quei mezzi pubblici dove so che non c’è il controllore o, viceversa, comprerei il biglietto del bus solo quando sarei sicuro di essere controllato.
Nel secondo caso, invece, parcheggerei in divieto nei giorni in cui non c’è il vigile a strappare la multa dal blocchetto e a metterla sotto il tergicristallo. Mi sembra chiaro che in questo modo tutte le attività di controllo sarebbero inutili e si fornirebbero di volta in volta delle scappatoie ai trasgressori.
Per gli autovelox accade proprio questo: le norme prevedono che le postazioni fisse debbano essere presegnalate e ben visibili, in modo da non costituire “trabocchetti”. Anche per quelle mobili è predisposta dalla stessa Polizia stradale una pagina Web dedicata all’aggiornamento della mappa delle postazioni di rilevamento della velocità); poi ci sono anche i navigatori satellitari che avvisano il guidatore durante il percorso della presenza di questo o quel controllo.
A questo punto a che cosa servono gli autovelox? Quello che dovrebbe essere l’obiettivo primario, ossia diminuire le vittime per la velocità eccessiva, va a farsi benedire… A mio parere, dovremmo rispettare i limiti di velocità per coscienza e non per costrizione o per la presenza dei controlli. Ma se la coscienza non c’è, non si può servire su un piatto d’argento l’opportunità di andare indisturbati al di là dei limiti.
Tutto questo non giustifica ovviamente un uso selvaggio e disonesto degli autovelox: non è possibile che paesini con meno di 200 persone, per far fronte alla diminuzione di risorse destinate agli enti locali, incassino euro a palate da queste contravvenzioni fatte su strade con limiti di velocità incoerenti, contraddittori e per questo pericolose. Poi ho qualche dubbio sul fatto che il 50% dei ricavi venga sempre utilizzato per la messa in sicurezza delle strade e della viabilità in genere. Come il Codice comanda.
Fonte: Quattroruote.it