Garantire sempre più sicurezza sui 5.700 chilometri di autostrade italiane in concessione dove solo nel 2008 sono transitati 83 miliardi di veicoli. E’ con questo obiettivo che ieri a Mantova il capo della Polizia Antonio Manganelli e il presidente dell’Aiscat (l’associazione che riunisce le società concessionarie di autostrade e trafori) Fabrizio Palenzona hanno firmato una dichiarazione d’intenti che rinnova il controllo continuo, 24 ore su 24, degli uomini della polizia stradale sulla rete autostradale in concessione; ma anche il lavoro delle pattuglie di “pronto impiego” da utilizzare ad integrazione di quelle in servizio nei periodi dell’anno più trafficati. E ancora per le forniture di nuovi strumenti e tecnologie.
La firma, avvenuta durante l’incontro su “La sicurezza stradale e la qualità della mobilità”, è stata anche l’occasione per riflettere sugli obiettivi raggiunti. Quello della rete autostradale italiana dove opera, in esclusiva, la polizia stradale come organizzazione specializzata della Polizia di Stato, è infatti un settore che ha già raggiunto l’obiettivo europeo di ridurre del 50% entro il 2010 (rispetto al 2002) le vittime di incidenti. Nei primi nove mesi di quest’anno (vedi .pdf) è stata registrata una riduzione del 28% degli incidenti mortali con 93 vittime e 572 feriti in meno. Un dato positivo che Manganelli ha sottolineato essere il frutto “di un lungo lavoro di carattere preventivo”.
E proprio per sottolineare l’importanza strategica del lavoro di questi poliziotti che ogni giorno controllano le strade garantendo la sicurezza degli automobilisti, quest’anno per la prima volta, nel corso dell’incontro il capo della Polizia ha premiato 4 agenti della Stradale. Si tratta di due pattuglie che si sono distinte, in servizio, per aver portato soccorso a degli automobilisti, salvando la vita a persone in difficoltà. Un caso si è verificato il 17 marzo 2009 sulla tangenziale di Napoli, in un momento di traffico congestionato. Una signora ha affiancato la pattuglia per chiedere aiuto ai due sovrintendenti capo che erano a bordo. La figlia della donna era ormai priva di sensi, in coma diabetico, e grazie al tempestivo intervento di Gaetano Capozzi e di Vincenzo Quintavalle – che hanno scortato la macchina fino al Policlinico – la ragazza si è potuta salvare.
L’altro episodio è avvenuto il 30 gennaio scorso sull’autostrada Adriatica A/14 nei pressi di Senigallia, in provincia di Ancona. Gli assistenti capo Paolo Canti e Marco Renzi in servizio in autostrada hanno visto sulla carreggiata opposta alla loro un’autovettura ribaltata in fiamme. I due sono scesi dall’auto, hanno scavalcato il guard rail e cercato di spegnere il fuoco con l’estintore. Tra le fiamme e il fumo si sono accorti che una signora era intrappolata tra la macchina e lo spartitraffico e sono riusciti a portarla in salvo mettendo contemporaneamente al riparo, da una probabile esplosione, anche le altre persone presenti sul luogo.
Fonte: Omniauto.it