La pressione delle gomme è uno dei requisiti essenziali per una guida stabile e sicura. Non a caso secondo una direttiva della Comunità Europea, approvata lo scorso 10 marzo, dal novembre 2012 diventerà obbligatorio l’installazione su moto e autovetture di Sistemi di controllo della pressione dei pneumatici (Tyre Pressure Monitoring Systems – TPMS).
Senza aspettare del tempo, una soluzione è proposta dalla Laserline . L’azienda italiana ha infatti sviluppato il sensore Lasertyre, un dispositivo composto da un sensore che, una volta avvitato su una qualsiasi valvola di gonfiaggio standard, permette in ogni momento di verificare lo stato della pressione dei propri pneumatici con una semplice occhiata.
Come funziona
In caso di fuoriuscite d’aria, o di urto accidentale, non appena la pressione scende al di sotto del valore di soglia preimpostato, il sensore chiude istantaneamente la valvola dello pneumatico e il colore della sua lente passa da bianco a rosso. L’allarme (colore rosso) scatta quando la pressione scende dal 10 al 20 per cento sotto il valore della pressione raccomandata dalla casa auto (pressione nominale), valore più restrittivo di quello raccomandato dalla normativa NHTSA degli Stati Uniti, che consente abbassamenti di pressione fino al 25 per cento al di sotto del valore nominale.
Lasertyre è un sensore di pressione relativo, ovvero misura la differenza di pressione tra lo pneumatico e l’ambiente esterno, che è il parametro fondamentale per l’accoppiamento ruota-strada. Per questa ragione, il sensore compensa le variazioni di altitudine e non dà origine a falsi allarmi.
Utilizzo e manutenzione
Lasertyre è costituito da 31 componenti miniaturizzati e materiali di derivazione aerospaziale. Molto maneggevole, pesa solo 4,3 g e non richiede l’equilibratura delle gomme per essere installato. Basta infatti avvitarlo al posto dei normali tappi copri valvola dell’auto o della moto e il dispositivo effettua automaticamente una misura diretta della pressione. Non è necessario smontare lo pneumatico dal cerchio durante e se occorre cambiare i battistrada, è sufficiente svitare il sensore e procedere al cambio.
Non solo: trattandosi di un sistema completamente meccanico privo di batteria, non ha bisogno di alcuna manutenzione.
I sensori sono disponibili in 17 fasce di pressione (da 1,6 bar a 3,6 bar). Per scegliere i sensori corretti per la propria auto o moto occorre verificare il valore di pressione raccomandato dal costruttore riportato normalmente su una targhetta sullo sportello del serbatoio o all’interno delle portiere.
Dulcis in fundo, a garanzia di sicurezza contro eventuali furti o manomissioni, il dispositivo può essere smontato dalla valvola solamente utilizzando una chiave speciale fornita in dotazione col sensore.
Pressione: una questione importante
La pressione di gonfiaggio delle ruote svolge un ruolo fondamentale non solo sotto il profilo della sicurezza di chi è a bordo di un veicolo ma anche per quanto riguarda lo stato di salute del veicolo stesso e dell’ambiente
In tale senso, basti sapere che uno pneumatico perde in modo spontaneo 0,2 bar di pressione ogni tre mesi; i costruttori automobilistici stimano che tre quarti degli incidenti causati da danni alle gomme sono collegati a pneumatici sottogonfiati; le ruote sottogonfiate peggiorano l’aderenza, il controllo e la maneggevolezza del veicolo, diminuiscono la stabilità in curva, allungano lo spazio di frenata e rallentano la stabilità in frenatura. A tal proposito, in Europa nel 2006 sono stati calcolati circa 260mila incidenti causati da pneumatici sotto gonfiati.
Quanto all’inquinamento, girare con delle ruote mal gonfiate di 0,5 bar causano un aumento delle emissioni di CO2 di 2,5 ÷ 6,5 g/Km
In breve, se uno pneumatico presenta la pressione inferiore del 20 per cento al valore nominale, la sua durata si riduce del 30 per cento, mentre il consumo di carburante e la conseguente produzione di anidride carbonica aumentano del 3 per cento.
Fonte: Ilsole24ore.it