In Italia su 36 milioni di auto circolanti circa due milioni (il 4,6%) sono “ecologiche”, intese come alimentate a metano o GPL, oppure ibride. Ed è un numero troppo esiguo secondo Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, che ha chiesto che gli incentivi al loro acquisto, così come quelli destinati alla trasformazione a gas, diventino permanenti. Secondo Quagliano, intervenuto al workshop sul metano per autotrazione svoltosi alla Fiera del Levante di Bari per iniziativa dell’Eni, per migliorare la qualità dell’ambiente riducendo le emissioni di questo enorme parco auto gli incentivi alla rottamazione non bastano.
Anche se grazie al piano di incentivi in vigore dal 7 febbrario le vendite di auto a basso impatto ambientale sono decollate – con una crescita fino al 170% su base annua nei primi otto mesi del 2009, a quota 263.000 – ci sono ancora “15.625.000 vetture a benzina e gasolio attualmente rottamabili” che potrebbero approfittarne. Da qui l’auspicio di Quagliano di rinnovare per l’anno prossimo gli incentivi – come vorrebbe anche Sergio Marchionne – e rendere permanenti quelli alle auto ecologiche, sostenendo inoltre tutte le fasce di vetture, comprese quelle aziendali che versano in pesante crisi. A questo proposito il Centro Studi Promotor suggerisce di rendere integralmente detraibile l’Iva sugli acquisti di autovetture fino al 31 dicembre 2010.
La paura e l’aspettativa è che la domanda di auto nuove torni presto a crollare. “Alla ripresa, che si spera si delinei nei prossimi mesi, potrebbe seguire una nuova caduta che avrebbe effetti disastrosi anche sulla fiducia di imprese e consumatori”, ha spiegato Quagliano, ricordando l’importanza di guardare ad esempi come la Germania e la Francia, che “hanno maggiormente investito nel sostegno della domanda di autoveicoli ed hanno avuto risultati migliori di quelli ottenuti in Italia non solo in termini di vendite, ma anche di ripresa dell’intera economia. Il pacchetto di incentivi in vigore in Italia, rispetto a quelli di altri grandi Paesi europei, è stato infatti tardivo e limitato – ha continuato – La cautela del Governo italiano è stata attribuita ai timori per la tenuta della domanda dei titoli emessi per finanziare il debito pubblico. Ora che la richiesta di bot è tanto forte da far scendere il rendimento del trimestrale al di sotto dello zero, questi timori sono decisamente superati e ci si attende che il Governo italiano intervenga nuovamente con misure di sostegno della domanda più incisive”.
In particolare il Centro Studi Promotor attende un sostegno mirato per quanto riguarda il metano. “E ciò perché questo carburante rispetto a tutte le altre soluzioni a basso impatto, ha alcune valenze peculiari di grande rilievo non soltanto sul piano ecologico, ma anche con riferimento alla esigenza del Paese di rendersi maggiormente indipendente dalle forniture di petrolio – ha detto il direttore – Il metano infatti non è un prodotto petrolifero, è disponibile in grandi quantità, può essere utilizzato come viene estratto senza lavorazioni e, inoltre, tra le soluzioni oggi disponibili per l’autotrazione, è la più ecologica ed anche la più sicura, perché questo gas non viene trasportato su strada o su rotaia, ma viaggia nei metanodotti”.
Fonte: Omniauto.it