Toyota Urban Cruiser

Benzina a trazione anteriore o diesel 4×4, comunque sotto quota 130
Della nuova Toyota Urban Cruiser, al di là dell’originalità del corpo vettura, è il dato di consumi ed emissioni a interessarci di più. Le due alternative, benzina a trazione anteriore e diesel 4×4, hanno emissioni di CO2 ridotte per il tipo di vettura e praticamente coincidenti – 129 grammi la prima, 130 la seconda – con prestazioni del tutto identiche: 0-100 km/h in 12,5 secondi e velocità massima di 175 km/h.

Il sistema Start/Stop, la modernità del nuovissimo 1.33 VVTi a benzina, 115 kg di peso e qualche attrito di trasmissione in meno compensano esattamente il maggior rendimento di un altrettanto moderno diesel common rail come l’1.4 D4-D in versione aggiornata.

Estetica da Suv, consumi da utilitaria
La Urban Cruiser applica al settore delle utilitarie, il cosiddetto segmento B, il concetto di crossover. Una carrozzeria un po’ da Suv, ma relativamente bassa e filante, offerta anche con trazione anteriore. Unica alternativa attuale con qualche punto di contatto è l’accoppiata Fiat Sedici/Suzuki SX4, però più lunga di circa 20 cm rispetto ai 393 della nuova Toyota. Nonostante la maggior compattezza, la Urban Cruiser offre un bagagliaio più capiente: 314-388 litri (a seconda della posizione del divano posteriore, scorrevole longitudinalmente) contro 270. Si pone così, per capacità di carico, a livello di una compatta o delle tante piccole monovolume derivate da utilitarie che, almeno nelle versioni più lussuose, sono di fatto le vere concorrenti del modello giapponese. La versione 4×4, a causa dell’ingombro della trasmissione, compromette un po’ lo spazio per i bagagli, che si riduce a 304 litri pur eliminando, rispetto alla trazione anteriore, il ruotino di scorta, sostituito da un kit di riparazione.

Molto versatile e facilmente modulabile, comunque, l’abitacolo, grazie al divano posteriore ripiegabile parzialmente in modo asimmetrico e al sistema stesso di abbattimento. Dove si distingue la Urban Cruiser è nelle dotazioni di sicurezza attiva e passiva. Tutti i modelli offrono di serie airbag frontali, laterali e a tendina; di primo equipaggiamento anche il controllo stabilità e trazione, che certamente aiuta la mobilità su fondi scivolosi anche della versione a trazione anteriore. La trazione integrale si affida invece a un differenziale centrale bloccabile elettronicamente per attivare automaticamente la trazione posteriore, normalmente disattivata, al primo sintomo di slittamento dell’avantreno. Alle ruote posteriori viene inviato progressivamente fino al 50% della coppia; è anche disponibile un comando interno per “imporre” manualmente il bloccaggio del differenziale centrale. Il diesel 1.4 D4-D è nell’edizione aggiornata, con iniettori piezoelettrici da 1600 bar, rapporto di compressione abbassato e altre modifiche, prevista anche per la Yaris 2009: invariata la potenza di 66 kW/90 cv a 3.800 giri/minuto, la coppia cresce da 190 a 205 Nm sempre da 1.800 a 2.800 giri/minuto. L’1.33 a benzina ha invece potenza di 74 kW/101 cv a 6.000 giri/minuto e coppia elevata per la cilindrata: 132 Nm a 3.800 giri/minuto. I consumi a benzina nel ciclo combinato sono di 5,5 l/100 km, quelli della D4-D di 4,9 l/100 km.

In pratica la diesel offre un risparmio nei costi d’uso che si aggira sul 15-20% e la trazione integrale a un prezzo superiore di circa 3000 euro. Il listino delle due motorizzazioni con tre diversi allestimenti – base, Sol e Luxury – non è ancora definito ma fonti ufficiali parlano di “circa 17.000” e “circa 20.000” euro per le due alternative. Prezzi non particolarmente contenuti, ma che sono in linea con previsioni di vendita abbastanza limitate: circa 3000 auto (equamente suddivise tra benzina e diesel) in Italia e 25.000 in Europa negli ultimi otto mesi del 2009.

Notevole efficienza per un 4×4, ma c’è di meglio al mondo, pur se Toyota lo nega…
Sul fatto che la Urban Cruiser a gasolio sia la vettura 4×4 con le emissioni più basse al mondo, come dichiarato dalla Casa, qualche dubbio ci è venuto, considerando le “kei car”, le city car giapponesi molto spesso disponibili in versione 4×4. Tra i modelli conosciuti in Italia, ad esempio, c’è la Daihatsu Cuore: la versione 4×4 non importata da noi, dotata di un 3 cilindri turbo a benzina di 660 cc, è accreditata di 111 grammi/km, contro i 130 della Urban Cruiser rispetto alla quale offre anche uno spunto migliore (0-100 km/h in 11,1 secondi). Lo facciamo notare non per togliere il plauso alle qualità di efficienza della Urban Cruiser, data la categoria di appartenenza ben diversa, ma per confermare una volta di più che i primati vantati dagli uffici stampa vanno sempre presi con le molle.

Fonte: Quattroruote.it

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