È probabile che succeda anche a voi, guardando la Verso, che vi venga da dire ecco la solita Toyota. Dev’essere per via della linea, quel continuo rincorrersi di stilemi già visti che impedisce di godersi del tutto il sapore della novità. In effetti, i richiami alla Corolla Verso ci sono tutti: dal taglio dei cristalli laterali alla forma dei fari posteriori che si protendono in avanti. E invece è tutta nuova.
Intanto, è una Verso e basta, senza parentele anagrafiche con gli altri modelli della Casa giapponese. Un modello a sé stante, insomma, come emerge soprattutto su strada, dove la Verso sfoggia le sue caratteristiche migliori. Che sono, nell’ordine, un abitacolo luminoso, ampio, versatile, accogliente, pratico, e una qualità della guida che va oltre le aspettative.
Sette posti, con i due della terza fila che scompaiono, con un solo gesto, nel piano di carico. Anche i tre posti della seconda fila annegano sulla superficie piatta del bagagliaio quando vengono abbattuti. Così non ci sono gradini e le operazioni di carico diventano più semplici, nonostante l’altezza della soglia non sia trascurabile. C’è pure un doppio fondo, con un alloggiamento specifico per la cappelliera.
Dal posto guida, lievemente rialzato, si domina bene la strada. La visibilità è eccellente in tutte le direzioni. E anche in retromarcia non ci sono problemi: una telecamera invia le immagini in un piccolo schermo incastonato nello specchietto retrovisore, così si tiene d’occhio anche quella zona che lo sguardo non potrebbe raggiungere.
Alla posizione di guida, invece, occorre abituarsi, più che altro per via della regolazione del volante, che si estende in altezza e profondità per lo più dove non serve. La strumentazione è tutta rivolta verso il guidatore: chiara e leggibile, non obbliga nemmeno ad abbassare lo sguardo perché sta tutta in una sinuosa gobba che emerge dalla parte superiore della plancia.
Abbiamo guidato la Verso 2.0 D-4D, mossa da un turbodiesel common rail dal 126 cavalli, che nelle intenzioni della Casa dovrebbe rappresentare il grosso delle preferenze degli automobilisti. E c’è da crederci: la multispazio giapponese (ma costruita in Turchia) è gradevolissima. Sempre. È silenziosa, morbida quanto basta, soprattutto comoda: sia in autostrada sia nel traffico extraurbano.
Lo sterzo è leggerissimo in manovra e alle basse velocità; il carico aumenta con la velocità, così c’è sempre una confortante sensazione di controllo. Non sono richiesti sforzi supplementari, neppure per premere il pedale della frizione: la Verso 2.0 D-4D è disponibile solo con un ottimo cambio manuale a sei marce (un automatico è previsto sulla 1.8 a benzina e sulla 2.2 a gasolio).
Più che dignitose le prestazioni, accompagnate da una richiesta di gasolio assolutamente normale, stando alle indicazioni del computer di bordo. La Verso 2.0 D-4D ha il filtro antiparticolato di serie ed è in linea con le norme antinquinamento Euro 5. Tre allestimenti, dei quali si conosce il prezzo solo di quello base: 23.800 euro. Una cifra che ha lasciato tutti un po’ così, considerando che va aggiunto anche il costo del climatizzatore, optional. La Verso 1.6 a benzina, invece, partirà da 19.600 euro (ipt esclusa). In Italia arriverà il 3 giugno prossimo.
Fonte: Quattroruote.it